"Senza Parole"
"Senza parole" fa parte di quei lavori che mi hanno reso davvero orgoglioso. E' stato realizzato in pellicola nell'arco di quasi due anni dal 1998 al 1999, pubblicato in un calendario chiamato "Duemila meno uno" ed esposto in grande formato (fotografie in pellicola sviluppate e stampate personalmente nella mia vecchia camera oscura) nella Sala Schingo del Comune di San Severo.
I 50 soggetti ritratti (non tutti presenti in questa pagina) risiedevano all'epoca nella città di San Severo, il mio paese natale in provincia di Foggia. Ho chiesto ed ottenuto da ognuno di loro, tutte persone molto in vista per la loro attività mondana o professionale, di interpretare se stessi secondo la subdola "maldicenza" popolare. In breve: ognuno interpreta ironicamente proprio ciò che si dice di male di lui.
Nella prima fase per me è stato estremamente imbarazzante, ad allo stesso tempo divertente, proporre questo tipo di progetto mai tentato prima. In un secondo momento, sia la realizzazione che l'esposizione, sono state incredibilmente esilaranti. Non posso descrivere la motivazione di ogni singola immagine, ma tra le foto sono presenti un vice-preside, uno sciupa femmine, qualche avvocato, un uomo primitivo, il mitico meccanico Volkswagen di Porta San Marco, il fioraio di Piazza Municipio, una donna migrante, un pirata sentimentale... Posso assicurare che alcuni visitatori della mostra, che hanno riconosciuto le motivazioni delle foto, sono stati visti veramente cadere a terra contorti dalle risate nella Sala Schingo.
Credo che "Senza parole" sia stato un esperimento riuscito abbastanza bene. E' nato pensando a coloro che vivono in piccoli centri urbani dove la "maldicenza" è piuttosto diffusa: la derisione e la maldicenza di chi non ci stima possono essere facilmente sconfitte con una semplice e sfacciata autoironia.
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